WIREWORKS - WIRE WRAPPING, WEAVING & COILING




WIREWORKS - WIRE WRAPPING, WEAVING & COILING
Che cosa significa, quali sono le origini?

L'argomento è abbastanza vasto ma ovviamente (come per la pasta polimerica e per la serie di posts sulla maglia vichinga che sto scrivendo) si fatica a trovare notizie in italiano quindi cominciamo con una personale traduzione della pagina Wikipedia sull'argomento Wire Wrapped Jewelry

GIOIELLI WIRE WRAPPED
Wire wrapping (letteralmente avvolgimento del filo n.d.r.) è una delle tecniche più antiche per realizzare gioielli fatti a mano. Questa tecnica si realizza con dei fili da gioielleria e della minuteria assimilabile ai fili stessi (come i chiodini) per realizzare componenti. I componenti in filo vengono quindi collegati gli uni agli altri meccanicamente senza né saldature né scaldando il filo.
Spesso, in questa lavorazione, un filo viene piegato a formare un cerchio o altra forma decorativa e poi un altro filo viene avvolto intorno al primo per rifinire il componente, stabilizzando quel cerchio o altra forma decorativa in maniera permanente. E’ proprio per il fatto che il filo viene avvolto su se stesso che questa tecnica viene chiamata wire wrapping.

STORIA
Risalgono a migliaia di anni avanti Cristo, esempi di gioielli di filo e perle realizzati usando la tecnica del wire wrapping. Il British Museum ha degli esemplari di gioielli della dinastia Sumera, trovati nel cimitero di Ur che contengono componenti di filo a spirale. Questi gioielli sono datati approssimativamente al 2000 avanti Cristo. Nella manifattura di questi gioielli primitivi non esisteva la saldatura. Più tardi, quando si sviluppò la tecnica della saldatura, si continuò ad usare il wire wrapping perché era un modo veloce ed economico per ricavare dei componenti per gioielli dal filo.
La tecnica del wire wrapping non è usata nella produzione massiva di gioielli perché le macchine possono produrre componenti in serie molto più velocemente, più economicamente e precisamente. Attualmente il wire wrapping in gioielleria è principalmente utilizzato da artigiani.

CARATTERISTICHE
La gioielleria wire wrapped è una gioielleria costituita da filo interconnesso meccanicamente invece che saldato. Le differenze sostanziali tra il realizzare gioielli avvolgendo il filo e altri tipi di lavorazione sono due:
la gioielleria wire wrapped è costituita da filo e alle volte minuteria dello stesso genere (ad esempio chiodini o anelli di congiunzione, jump rings);
la gioielleria wire wrapped è realizzata mediante connessioni meccaniche e senza saldature o altri trattamenti termici.
Una connessione meccanica consiste nel collegare un loop (che può essere un cerchio o un altro filo a seconda della forma del pezzo che si sta realizzando - n.d.r. non è facile rendere il concetto) ad un altro bloccandoli tra loro.

Un elemento chiave nella gioielleria wire wrapped è l'occhiello (o cerchio ndr) realizzato in un segmento di filo.
In generale, gli occhielli in filo sono collegati tra loro a creare connessioni meccaniche tra componenti.
Realizzare un occhiello, a volte, può essere niente di più semplice che piegare l’estremità di un pezzo di filo su se stesso finché non si tocca.
Questa semplice forma è chiamata occhiello a P. Un occhiello a P è (ndr) ovviamente un occhiello a forma di lettera P. Un'altra forma di occhiello è l’eye loop. Un eye loop è un occhiello un po’ più complesso, sempre partendo da una estremità, il filo fa un cerchio completo mantenendo il filo rimanente in asse, proprio come un lecca lecca (vedi chupa chups ndr - un cerchio con uno stecco perfettamente al centro del diametro).
Nelle loro forme base l’occhiello a P e l’eye loop, sono occhielli aperti. Questo significa che gli occhielli possono essere aperti meccanicamente per essere connessi ad altri componenti.
L’opposto di un occhiello aperto è un occhiello chiuso altrimenti detto a cappio (ndr).
In un occhiello chiuso, la parte finale del filo è avvolta attorno all’asse in modo da renderlo stabile e non può essere aperto. Un occhiello chiuso è anche chiamato un wrapped loop ed è questa tecnica che, in questo modo di fare gioielli, viene chiamata wire wrapping.
Una connessione tra due occhielli chiusi deve essere necessariamente fatta prima di chiudere il secondo loop.
Di solito quando si realizza un bracciale o una collana, si usano gli occhielli chiusi per collegare i componenti in una catena. Per i bracciale e le collane gli occhielli a cappio sono raccomandati perché un occhiello aperto potrebbe appunto aprirsi se la catena dovesse impigliarsi.
Nell’esempio più facile della gioielleria wire wrapped artigianale, una perla infilata su un componente in filo chiamato chiodino (head-pin). La perla è tenuta ferma dalla testa del chiodino. La porzione del chiodino che fuoriesce dalla parte opposta della perla, è essenzialmente filo.
Questo filo è piegato ad occhiello utilizzando utensili a mano e il filo in eccesso viene eliminato.
Il componente che ne risulta è una perla pendente “bead dangle” con un occhiello. Per completare un orecchino semplice, l’occhiello della perla pendente viene collegato all’occhiello posto nella parte terminale della monachella (ear wire finding).

ATTREZZI
4 attrezzi sono essenziali, molti altri sono utili nella realizzazione della gioielleria wire wrapped.

Gli attrezzi basilari sono: la tronchese piatta (flush cutter), le pinze tonde (round nose pliers), le pinze piatte (flat nose pliers) e le pinze curve (chain nose o bent nose pliers).
Una tronchese piatta è una tronchese speciale che lascia piatta una delle due estremità del filo tagliato, mentre l’altra è appuntita.
La pinza tonda possiede punte coniche e viene usata per fare gli occhielli con il filo.
La pinza curva ha punte lisce, piatte e piegate, viene utilizzata per trattenere il filo o per piegarlo.
La pinza a punta piatta è appunto una pinza con punte piatte… sono piatte entrambe le punte interne e viene utilizzata per appiattire o piegare il filo in angoli di 90 gradi.

Altri attrezzi utili nella realizzazione di gioielli wire wrapped sono le pinze con punte in nylon, un righello, le step jaw pliers ovvero delle pinze particolari che fanno da mandrini per realizzare loop di diverse misure, un mandrino/morsetto detto pin vise che serve per arrotolare il filo su se stesso (ndr) per avere un filo ritorto molto carino, un martello per lasciare determinate textures sul metallo, un’incudine o un blocchetto di acciaio su cui martellare, un cup bur ovvero uno strumento utilissimo per arrotondare, limandole con una copetta diamantata, le estremità del filo di metallo, le pinze per chiudere gli anellini di raccordo o jump rings, e un wire jig, una struttura in alluminio con tanti forellini nei quali si possono inserire perni di diverse misure per realizzare svariate forme con il filo metallico.

IL FILO
Il filo è disponibile in varie forme, tondo, quadrato, mezzo tondo e lavorato come ad esempio piatto e pre-torto. E’ inoltro reperibile in svariati materiali.
Il Rame e l’Ottone sono facili da modellare e manipolare.
Il filo di Rame può essere martellato fino ad ottenere uno spessore molto fine.
L’Ottone è leggermente più duro del Rame, ma può essere lavorato facilmente.
L’Argento Sterling è abbastanza morbido da essere manipolato, ma mantiene bene la forma una volta che gli è stata data.
Il filo Gold Filled è realizzato fondendo su un materiale di supporto uno strato di Oro a 12 o 14 carati. Il Silver Filled è realizzato alla stessa maniera (ndr di solito ha un’anima di ottone che viene ricoperta da centinaia di strati di Argento 925) ed il legame tra i due materiali è indissolubile.

Il filo viene misurato per diametro, l’unita di misura è il “gauge” ovvero il calibro. Più basso è il numero del calibro, più fine sarà il filo.
Un filo da 12 o 14 è molto grosso, ma ideale per creare bangles e chokers (bracciali e collier).
Un filo gauge 10 è spesso e duro, mentre un gauge 26 è molto fine, quasi sottile come un capello. Questo filo sottile è più adatto per avvolgere le decorazioni. Il gauge 16 è ottimo per fare jump rings (anellini di congiunzione) e connettori per collane e braccialetti, e il gauge 18 va bene per aggiungere decorazioni e creare dei connettori più fini.

· Il Memory wire è un filo rigido pre-modellato, per rendere più facile creare anelli, bracciali e collane. 

· Il Beading Wire è un cavetto di acciaio inossidabile con un rivestimento di nylon. Va bene usato con perle “abrasive” (ndr credo intendano dire con perle i cui fori possano rovinare il cavetto ma non ne sono sicura)
Un cavetto più sottile darà un effetto accattivante con perline più leggere come le heishe (perle di conchiglia, derivanti direttamente dalla cultura dei Nativi Americani ndr), oro liquido, argento liquido, altre perline. Un cavetto più spesso dovrà essere usato per perle più grosse e pesanti.

· Un filo super sottile per le perle è il gauge 34 che può essere usato per forme e tessiture attorno ai componenti.
Grazie al suo spessore sottile può passare attraverso qualsiasi foro. Deve essere usato soltanto con perle leggerissime, dato che è veramente molto sottile e non ha molta resistenza alla trazione.

· Il filo di Rame colorato (color-coated copper wire anche conosciuto come Enameled copper wire ovvero filo di Rame smaltato) è un filo di Rame morbido, estremamente malleabile che mantiene abbastanza bene le forme.

· Il filo in metallo prezioso - Argento Sterling, Argento fine, Oro sono i più comuni – è usato per il Wire wrapping, per realizzare catene e altre creazioni. E’ reperibile in quattro forme, tondo, mezzo tondo, quadrato e attorcigliato (ndr aggiungerei anche piatto e pre-torto)


Inoltre lo si trova in tre durezze differenti dead soft o morbido, half hard o semi rigido, full hard o rigido.

· Il filo morbido è estremamente malleabile e può essere facilmente piegato in una gran varietà di forme. Non mantiene granché la forma nei punti di maggior stress come per i ganci.

· Il Semi rigido è malleabile tuttavia terrà duro nelle forme intricate sottoposte a stress moderato. E’ indicato per quelle parti che dovranno sostenere del peso

· Il filo rigido mantiene la forma data. La sua natura temprata mantiene bene i disegni intricati ed è eccellente per le chiusure. E’ più difficile da manipolare rispetto al morbido e al semi rigido.

FORNITURE
Per creare gioielli wire wrapped, il materiale principale è il filo.
Semplicemente usando il filo e attrezzi adatti, un artigiano può costruire qualsiasi componente necessario, dai chiodini ad occhiello, anellini, monachelle, chiusure, castoni e ganci (per ciondoli – bails). I pezzi realizzati a mano enfatizzano il disegno, la forza e l’unicità del gioiello finito.
Un artigiano può anche scegliere di acquistare componenti già fatti invece di realizzarli da solo. Esistono svariati componenti già fatti, venduti per facilitare la creazione di gioielli. La maggior parte di questi componenti già fatti si chiama Minuteria (findings). I componenti più importanti sono le monachelle, le chiusure, i chiodini e gli anellini.


CONSIDERZIONI PERSONALI

Ovunque in Italia si sente parlare di tecnica wire, nei blogs, nelle riviste, su Instagram, si offrono corsi di tecnica wire etc, ma perchè è SBAGLIATO chiamarla tecnica wire?

Beh la prima risposta che mi viene è perché non esiste la "tecnica wire" tradotta sarebbe la tecnica filo.

Al limite possiamo parlare di "tecnica wire wrapping" ovvero la tecnica dell'avvolgimento del filo.
Ancora meglio sarebbe parlare di tecniche per la realizzazione dei gioielli in filo metallico (wire jewellery) che sono fondamentalmente 3
il wire wrapping è una delle tecniche più antiche e più conosciute per realizzare gioielli in filo metallico, 
il wire weaving (da weave = tessere) che punta il riflettore sull'avvolgimento di un filo più sottile attorno ad altri fili a formare una tessitura, un motivo particolare 


e il wire coiling ovvero l'avvolgere il filo più sottile attorno ad un unico filo per formare una molla singola oppure delle spirali di molle attorno ad un filo portante per poi inserire il tutto nel lavoro principale. 



In quest'ultima foto possiamo vedere tutte e tre le tecniche insieme.